sabato 13 ottobre 2007

Riposare = dormire?

Mi sono reso conto che la gente comune prende abbastanza sotto gamba la questione del dormire. Da molti anni a questa parte le persone sembrano fare a gara a chi dorme di meno. Qualcuno considera il riposo il corrispettivo del sonno e paragona ad esempio il tempo trascorso a letto leggendo o guardando la tv come un tempo dedicato al riposo=sonno.

Riposo e sonno sono due cose completamente differenti. Per meglio precisare, la giornata dovrebbe essere divisa in tre parti principali: sonno, attività e riposo. Il sonno, il dormire, è una parte fondamentale della nostra giornata. In questo tempo vengono svolte moltissime funzioni, delle quali molte sono ancora inesplorate o incomprese.

Di certo avviene una sorta di ricarica del nostro intero sistema, in un modo che ancora non ci è dato di conoscere ma che è UNICO ed INSOSTITUIBILE. Non esiste in nessuna parte della giornata un sostituto del sonno notturno. Il sonno deve essere notturno, compreso grosso modo dalle 10 di sera alle 7 del mattino. La qualità del sonno notturno è imparagonabile: le energie della notte non esistono di giorno. Ciò che noi possiamo vivere nel sonno notturno non esiste in un altro momento della giornata.

Chi dorme in altri orari della giornata trova dei palliativi del vero dormire, e come tutti i palliativi, sono soltanto simili a ciò che invece è fondamentale. Tutte le antiche culture hanno sempre insistito su ciò. Si può sopravvivere anche dormendo di giorno ma la qualità della vita cambia completamente.

L’abitudine di stravolgere i ritmi del sonno-veglia è recente e probabilmente si è fatta strada nelle metropoli degli ultimi 30 – 40 anni e forse l’avvento dei locali notturni e delle discoteche ha un grande ruolo in tutto ciò. Ricordiamoci che lo snaturarsi dell’individuo e delle sue abitudini naturali porta molto spesso alla degradazione.

Sul riposo e l’attività parlerò nel prossimo articolo.




Vuoi un ennesimo consiglio su come dormire meglio? Ok, ma questa volta è proprio facile facile ed alla portata di tutti, proprio tutti tutti. Prima di coricarti, indipendentemente da come sei arrivato a questo momento, fai un bel pediluvio caldo. Non bollente, caldo! Quella temperatura che ti fa sentire caldo senza bruciarti i piedi. Rimanere con i piedi in acqua calda per almeno una decina di minuti circa produce ottimi benefici, in quanto induce un buon rilassamento del corpo ed in particolare del muscolo diaframma, quel muscolo esteso che separa il torace dalla pancia e che è coinvolto anche nella respirazione. Inoltre, essendo che il piede contiene le zone riflesse di tutto il corpo, uno stimolo di questo tipo produce effetti benefici in tutto il nostro essere. Prova e fammi sapere

giovedì 4 ottobre 2007

undici giorni di insonnia

Ebbene sì, undici giorni di veglia è il record storico che ha fatto “guinness” per un signore inglese, esempio da non ripetere per noi comuni mortali che teniamo alla nostra salute ed equilibrio.

“Randy Gardner ha conquistato questo record all’età di 17 anni, quando era ancora studente ed è l’unica persona al mondo che è riuscita intenzionalmente a non dormire per ben 264 ore ininterrotte, senza l’ausilio di stimolanti di nessun genere, ma con l’aiuto, se così si può dire, di alcuni amici che tenendogli compagnia, hanno contribuito al raggiungimento di questo record. Al termine di questa performance Randy ha tenuto pure una conferenza stampa”.

Questo è ciò che è riportato nella notizia del Guinness. A me, istantaneamente è venuto da pensare: “ma se ha concluso il suo periodo di record, significa che sarà stramazzato nel sonno suppongo, e se si è addormentato come ha fatto a fare l’intervista?” Che anche questo sia un primato?? :-))

Sembra che durante la conferenza stampa Randy abbia parlato senza particolari problemi e con buona pronuncia, oltre che a dimostrarsi in buona salute. La motivazione per compiere quest’impresa sembra sia dovuta al fatto che Randy voleva dimostrare che anche non dormendo non si verificano particolari problemi di salute (per lui !!!).

Purtroppo l’articolo del Guinness non riporta dati relativi alle condizioni generali di Randy, né sono stati fatti controlli o tests durante l’esperimento. Certo si può tranquillamente dire che si tratta di un esperimento eccezionale, cioè che quanto è stato fatto è proprio un’eccezione nel panorama umano, tanto è vero che il record è stato effettuato nel 1964 e da allora nessuno più è riuscito a superare questo record.

Ma come avrà fatto ad allenarsi? Sarà stato ai tempi un fanatico delle discoteche e delle lunghe notti insonni di chi è dedito a questo tipo di esperienze?


Se ti metti a letto e proprio il sonno non ne vuol sapere di arrivare, prova la cosa più semplice del mondo: prova a respirare! Oh bella! Ma perchè... di solito non respiriamo già? Certo, il respiro è automatico...ed è anche volontario. Mi spiego meglio. Una volta a letto, concetra la tua attenzione sul respiro e continua a mantenerla. Se sopraggiungono pensieri di qualsiasi genere, ritorna a portare la tua attenzione sul respiro, ancora... e ancora... ... e ancora... ... ... ... hoooo... già........ sooonnooooooo............ ! ..... ronf......