mercoledì 29 agosto 2007

Altro che... sonno!

Certo, le statistiche che abbiamo passato in rassegna negli articoli precedenti, proiettano una luce inquietante, non tanto per quanto riguarda il sonno ed i suoi "roundabout", quanto perchè ne esce uno spaccato della società italiana vorrei dire preoccupante. Forse qui, più che un blog sul sonno ci sarebbe da approntarne uno sulle relazioni di coppia. Mah… chissà che in futuro non mi ci metta anche in questo.

In realtà, mi sono cimentato con questo argomento in quanto ritengo il sonno la base, il sostegno per una buona vita diurna. Non può esserci una buona qualità del nostro vivere giornaliero senza che ci sia un’altrettanta buona qualità del nostro sonno. Poi, che cosa sia effettivamente ciò che noi chiamiamo sonno, sembra che nessuno ancora lo sappia con certezza, data la complessità di ciò che avviene nelle ore in cui siamo totalmente abbandonati nelle braccia di Morfeo.

Da Oriente ad Occidente, ogni cultura ha dato le sue interpretazioni, le sue visioni. Certo è che il mondo "sonno" è composto da vari aspetti e da varie fasi. Da buoni generalizzatori quali siamo, intendiamo per "sonno" tutto ciò che non riguarda la vita diurna, cosciente (si fa per dire) ed attiva. In realtà è un altro mondo, o un diverso aspetto del nostro mondo, sicuramente un pò diverso dal mondo diurno. Avremo modo nei prossimi post di riparlarne.





Una migliore qualità del sonno, può essere incentivata anche da ciò che si mette nello "stomaco", cioè da ciò che si mangia e da ciò che si beve. Un consiglio, mai sufficientemente detto, è quello di consumare un pasto leggero alla sera. Non me ne vogliano i tanti italiani che consumano il pasto principale proprio intorno alle 10 serali, ma... ahimè, è un'abitudine sbagliata. Il nostro corpo ed il nostro fegato, insieme a tutti gli "attributi" digetivi, in quegli orari sono in letargo o comunque a riposo e non sono irrorati da sufficiente energia per carburare al meglio (cosa che invece avviene maggiormente tra le 11 del mattino e le 13). Mangiare un pasto abbondante alle 22, significa il più delle volte far rimanere il cibo negli apparati digestivi per tutta la notte, quando invece si dovrebbero ricaricare. E' un pò come se, al termine delle nostre ore di lavoro, ci venisse chiesto di fare altre 4 o 5 ore di straordinario. E' vero che alla lunga ci si potrebbe anche abituare, ma credo che nessuno di noi sarebbe felice! Meditate gente... meditate!

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